Quando si forma un legame tra atomi vuol dire che si stabilisce un’interazione tra gli
elettroni che si trovano nell’ultimo livello energetico degli atomi coinvolti. Tali
elettroni si chiamano elettroni di valenza. Nella tavola periodica il gruppo VIII
corrisponde ai gas nobili cioè a quella serie di gas che vengono definiti
nobili proprio per la loro mancanza di reattività. Essi hanno l’ultimo livello
energetico completo di elettroni e ciò spiega la loro stabilità. Quando gli
atomi si legano tra loro tendono ad “assomigliare” ai gas nobili nel senso che
tendono a circondarsi di 8 elettroni (regola dell’ottetto).
I legami forti si instaurano tra atomi oppure tra ioni e sono
sostanzialmente di tre tipi: ionico, covalente, metallico. Nel video che segue
vengono illustrati i legami ionici e covalenti:
Per stabilire dunque il tipo di legame che si stabilisce tra due atomi è
necessario considerare prima una proprietà degli elementi chimici che si chiama
elettronegatività. Essa è una misura della tendenza di ciascun atomo ad
attirare gli elettroni coinvolti in un legame. Secondo la scala di elettronegatività
di Pauling, l’elettronegatività è espressa da un numero adimensionale il cui
valore più alto è 4. Questo valore
corrisponde al fluoro che è l’elemento più elettronegativo. In generale
l’elettronegatività aumenta da sinistra a destra lungo i periodi della tavola
periodica, e si riduce lungo i gruppi dall’alto verso il basso.
La differenza di elettronegatività, tra gli atomi coinvolti in un legame
è indicata con il simbolo D e consente di prevedere,
con buona approssimazione, il tipo di legame che si forma:
Se D < 0,4 il legame è covalente puro
Se 0,4 < D < 1,9 il legame è
covalente polare
Se D > 1,9 il legame è ionico
Simboli di Lewis
Per rappresentare la formazione dei legami chimici si può ricorrere ai
simboli di Lewis. Questo tipo di rappresentazione è applicabile solo ai
cosiddetti gruppi tipici della tavola periodica (quelli indicati con un numero
romano da I a VIII) per i quali il
numero degli elettroni di valenza corrisponde esattamente al gruppo di
appartenenza dell’elemento e di conseguenza il massimo numero di elettroni di
valenza è proprio 8.
Esempio:
Il C appartiene al IV gruppo della tavola e
avrà 4 puntini nel simbolo di Lewis, il Cl appartiene al VII gruppo e avrà 7
puntini nel simbolo di Lewis. La differenza di elettronegatività è pari a 0,61,
quindi tra i due atomi si formano legami covalenti polari. Mettendo insieme i simboli
di Lewis di un atomo di C e di quattro atomi di Cl si ricava facilmente che il
carbonio mette in comune ciascuno dei
quattro elettroni di valenza con l’elettrone spaiato di un atomo di cloro. Si
formano così 4 legami covalenti e tutti gli atomi raggiungono l’ottetto
elettronico.
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Simboli di Lewis degli elementi del secondo periodo |
Esempio:
Il CCl4 (tetracloruro di carbonio)
contiene 1 atomo di carbonio e 4 atomi
di cloro.
Si possono usare i simboli di Lewis anche per rappresentare la formazione del legame ionico come quello che si trova nel cloruro di sodio:
Nel video che segue si parla ancora di elettroni di valenza e simboli di Lewis:
Il legame metallico
Nei metalli il legame è dovuto alla dislocazione di tutti gli elettroni
di valenza. In pratica gli ioni metallici occupano posizioni fisse all’interno
del reticolo, mentre gli elettroni di valenza sono liberi di muoversi. La
mobilità della nube elettronica che avvolge i cationi spiega molte proprietà
dei metalli come la conducibilità termica ed elettrica e la lavorabilità.
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Legame metallico |
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