La maggior parte degli elementi chimici contiene più isotopi, ovvero atomi che si differenziano per il numero di neutroni e quindi per il numero di massa. Alcuni isotopi sono instabili e vanno incontro spontaneamente all'emissione di radiazioni, trasformandosi così in nuclei più stabili. Il fenomeno si chiama radioattività.
In questo video si parla di radioattività:
https://www.youtube.com/watch?v=5XYU4xGSlTY
Gli isotopi instabili presentano una serie di importanti applicazioni pratiche in medicina, in agronomia, nella datazione di reperti archeologici e nella produzione di energia.
La massa atomica riportata sulla tavola periodica per ciascun elemento è in realtà la massa atomica media calcolata tenendo conto di tutti gli isotopi dell'elemento e della loro quantità relativa.
Nella fusione nucleare i nuclei di due o più atomi si uniscono a formare un nuovo elemento la cui massa è inferiore alla somma delle masse degli atomi coinvolti. Vengono infatti liberati neutroni e una gran quantità di energia; è il tipo di reazione che avviene nel Sole e che produce elio a partire da deuterio e tritio.
Nella fissione nucleare il nucleo di un elemento pesante come l'uranio si scinde in nuclei di elementi più leggeri. E' il tipo di reazione utilizzata nei reattori nucleari per la produzione di energia.
https://www.youtube.com/watch?v=whDTYemgkc0
Chi erano i coniugi Curie?
https://www.youtube.com/watch?v=37eH0H4JasM
Chi erano i coniugi Curie?
https://www.youtube.com/watch?v=37eH0H4JasM
Il radon viene generato in continuazione dagli elementi
radioattivi presenti in tutti i costituenti della crosta terrestre, in modo
particolare nelle rocce di origine vulcanica come le lave, le pozzolane, i
tufi, il granito, il porfido anche in
rocce sedimentarie come i marmi, le marne. Di conseguenza la presenza del radon
si può riscontrare anche nei materiali da costruzione.
Un particolare inquinamento da radon si verifica soprattutto
in alcune zone del Lazio e della Campania a causa dell’utilizzo di materiali da
costruzione di origine vulcanica (per lo più tufo). L’elemento radioattivo
presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non
radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando
origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo
atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato
respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta
energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico a danno dei polmoni. Il
radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a
massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri
umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.
Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in
500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o
Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda
le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica ci si attiene alla
Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova
costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo.
Dal 2014 una direttiva europea ha reso obbligatorio per tutti gli stati membri
dell’UE dotarsi di un Piano Nazionale Radon.
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