sabato 20 aprile 2019

Anniversari


Nel 2019 ricorre il centenario della nascita di Primo Levi, chimico e scrittore torinese. Molti sono gli eventi e le iniziative che lo ricordano. Tra le sue opere più famose Il sistema periodico, una raccolta di racconti, alcuni autobiografici, altri di fantasia, tutti ispirati ad un elemento chimico.
Primo Levi

Il 2019 è anche l'anno internazionale della Tavola periodica. L'UNESCO  ha dedicato il 2019 a questo straordinario strumento ideato da Dmitrij Mendeleev. Il sistema compie 150 anni perché la prima Tavola periodica fu presentata alla Società chimica russa il 6 marzo del 1869.
Mendeleev iniziò a lavorare alla organizzazione dei 63 elementi chimici allora noti preparando una scheda con le caratteristiche di ciascuno, e ordinandoli in base al peso atomico. Oggi l'ordine è invece per numero atomico crescente. Lo scienziato russo si accorse che proprietà chimiche simili si ripetevano a intervalli regolari (periodicità) e pertanto fu in grado di predire la proprietà degli elementi non ancora scoperti, cui spettavano i "posti vuoti" nella tavola  mendeleeviana.




Nel 2015 sono stati ufficialmente aggiunti alla Tavola periodica quattro nuovi elementi, che vanno a occupare le caselle 113, 115, 117 e 118. I nomi definitivi di tali elementi sono nihonium, moscovium, tennessine e oganesson.

venerdì 19 aprile 2019

Chimica e arte


Un pigmenti sono le sostanze che danno colore ai materiali.  In natura i pigmenti sono diffusi nelle rocce e nei minerali. Molte strutture biologiche come pelle, occhi e capelli contengono pigmenti, come la melanina. Nei vegetali  troviamo le clorofille (verdi), i carotenoidi e flavonoidi (giallo-arancione), i tannini presenti nella corteccia delle piante, e i pigmenti floreali, tra cui gli antociani (rosso).
Il legame fra chimica e pittura si perde nella notte dei tempi I dipinti nella grotta di Chauvet in Francia, o quelli d’Altamira in Spagna, risalgono al Paleolitico. In quell’epoca si usavano solo 3 pigmenti: nero (carbone), rosso d’ematite (ossido di ferro) e ocra (ossido idrato di ferro).
Ogni opera d’arte è determinata dai materiali a disposizione dell’artista e dalla sua abilità a manipolarli. Nel corso della storia i pigmenti si sono evoluti e diversificati arricchendo sempre più la tavolozza dei pittori.
In campo artistico si definisce pigmento una sostanza formata da particelle piccolissime dell’ordine dei micrometri (un millesimo di millimetro) che dà colore a un materiale legante in cui si disperde senza sciogliersi. I leganti più usati, storicamente sono stati: la cera, la gomma arabica, il tuorlo e l’albume d’uovo per la tempera, l’olio di lino e la resina acrilica per i colori ad olio e acrilici.


Nelle botteghe dei pittori del Rinascimento, i garzoni macinavano i minerali per ottenere polveri finissime. L’operazione era delicata, poiché la tonalità del colore dipendeva dallo spessore della polvere ottenuta, oltre che dal mezzo disperdente e dalla rugosità della superficie dipinta.
Alla fine del ’700 l’antica alchimia fu gradualmente sostituita dalla chimica.  Con la sintesi di pigmenti artificiali i pittori ebbero a disposizione colori e tonalità che prima erano sconosciuti.
Le botteghe dei pittori non furono più laboratori di preparazione dei pigmenti. I nuovi pigmenti disponibili in tubetti potevano essere utilizzati anche all’aria aperta e avevano il vantaggio di costare relativamente poco.
Ma molti pigmenti usati dai pittori dell’Ottocento erano tossici. Come per esempio i cromati gialli usati da Van Gogh nei «Girasoli»,  o il sale di cadmio, di colore arancio, usato da Matisse nella «Stanza rossa» . Solo nel Novecento questi pigmenti sono stati sostituiti con sostanze non tossiche.