La relazione di laboratorio è la documentazione scritta
dell’attività pratica che si è svolta o
a cui si è assistito. E’ uno strumento di comunicazione che deve consentire ad
altri di ripetere la stessa identica attività. Per questo deve essere chiara e
ordinata, deve utilizzare la terminologia specifica in modo sintetico e
completo. La relazione deve permettere di individuare senza ambiguità cosa si è
fatto, perché, come, e quali conclusioni sono state tratte. Sono da evitare:
-le descrizioni generiche (per esempio “la soluzione è stata
riscaldata per qualche minuto” deve essere puntualizzato che “la soluzione è
stata riscaldata a 60 °C per 5 minuti”)
-dimenticanze o cambi di ordine nella sequenza di un elenco
di operazioni
-valutazioni soggettive (per esempio “l’esperienza è stata
interessante”)
La relazione deve essere suddivisa in sette parti:
TITOLO deve contenere l’oggetto dell’esperienza in poche
precise parole
OBIETTIVO deve indicare cosa si voleva ottenere dall’esperienza,
per esempio mettere in pratica una tecnica oppure dimostrare una legge
MATERIALI è l’elenco dei materiali utilizzati da suddividere
in ATTREZZATURE e REAGENTI
PROCEDIMENTO è la descrizione di tutte le operazioni utilizzate per la realizzazione
dell’esperienza. Può eventualmente contenere calcoli.
DISEGNO è la rappresentazione schematica della
strumentazione o dei materiali utilizzati scegliendoli tra quelli più
rappresentativi dell’esperienza
RICHIAMI TEORICI è una breve sintesi della parte di programma
di teoria associata all’esperienza
CONCLUSIONI devono contenere
l’analisi dei risultati ottenuti. Devono fare riferimento all’obiettivo indicando
se è stato raggiunto e, in caso negativo, devono motivare il risultato
ottenuto.